venerdì, marzo 23

Martedi 27 Marzo "Luci e ombre della cooperazione internazionale oggi: un bilancio di diverse esperienze"

Martedi 27 marzo alle ore 17.oo all'Aula 5 di Scienze Politihce interverrà Luca Trombella laureato in Scienze Politiche e cooperante per varie ONG per parlare con gli studenti del mito della cooperazione internazionale.........

Martedi 27 Marzo "Stonewall" ore 19.30 Aula 3 Piazza Scaravilli


Stonewall è l'ultimo film girato, nel 1995 dal regista britannico Nigel Finch, che morì di AIDS immediatamente dopo aver completato l'opera.
Ambientato nelle settimane che precedettero i Moti di Stonewall, segue le vite di alcuni gay e transessuali Newyorchesi e le molestie che subiscono da parte della polizia allo Stonewall Inn, che porteranno agli scontri e alla nascita del Movimento di liberazione omosessuale.
Il film si basa sul libro di Martin Duberman e vede tra i protagonisti Guillermo Diaz, Frederick Weller, Duane Boutte e Brendan Corbalis. Dwight Ewell, già apparso in altri film di Kevin Smith (soprattutto In cerca di Amy) e Luis Guzman, interpretano dei cameo.

martedì, marzo 20

Martedi 20 Aula3 Piazza Scaravilli 19.30



Le mogli di due fratelli, trascurate dai mariti, gestori di una piccola videoteca, si innamorano l'una dell'altra.

lunedì, marzo 12

"Il BANCHETTO DI NOZZE" martedi 13 marzo ore 19.30 Aula 3 Piazza Scaravilli!!!!!!!!!!!

Un giovane taiwanese che convive da cinque anni col suo fidanzato americano decide di sposare una pittrice cinese bisognosa del permesso di soggiorno per accontentare i genitori che lo vogliono maritato. Il sontuoso banchetto di nozze che organizzano complicherà le cose visto che lei si ritroverà incinta e il fidanzato di lui vuole rivelare tutto ai ‘suoceri’ ignari. Molto garbo e gran classe in questa commedia degli equivoci sofisticata e ironica, dove l’umorismo è sottile e l’analisi dei rapporti interpersonali ben costruita. Uno dei migliori film a tematica gay degli anni ’90, giustamente premiato a Berlino con l’Orso d’Oro.

lunedì, marzo 5

Crazy - Martedi 6 marzo ore 19.30 Aula 3 Piazza Scaravilli





Quattro fratelli maschi, un padre ossessionato da machismo e virilità, una madre profondamente religiosa: in simili condizioni per Zachary, quarto e più sensibile tra cinque fratelli maschi, la scoperta dell’identità sessuale si trasforma in ricerca. In un viaggio (pre) adolescenziale carico di frustrazione e senso di colpa, si seguirà la crescita di Zachary, scandita da natali in famiglia e pulsioni contrastanti, verso il raggiungimento di un equilibrio chiamato consapevolezza.Il cinema canadese riserva, seppur su frequenze modeste, piacevoli sorprese formato festival; è il caso di C.R.A.Z.Y., epopea familiare focalizzata sul singolo che serpeggia con pregevole sensibilità tra i più angusti recessi di una mente nell’età della formazione. La scelta di una struttura ripetitiva, in un intreccio cadenzato su raduni familiari e situazioni tipiche, evidenzia i cambiamenti dei caratteri stagliati sulle varie epoche, contraddistinte a loro volta da una colonna sonora eccellentemente missata. Tanti pregi dunque, tra cui una regia diligente e ricca di trovate, per un’opera che più che dire vuole smaniosamente mostrare: addirittura troppo. In un contesto delineato da un’ossatura a conti fatti abbastanza circoscritta, l’incapacità di Jean Marc Vallée di rinunciare a qualcosa, scaricando qualche quarto d’ora di zavorra in fase di montaggio, è ciò che fa volare C.R.A.Z.Y. a quote sensibilmente più basse rispetto alle proprie potenzialità. Come una bella canzone senza chiusura a tempo.


giovedì, marzo 1

Fucking Amal - giovedi 1 marzo Piazza Scaravilli Aula 3


Film datato 1998, Fucking Amal, forte di un successo strepitoso in patria, è stato recuperato in extremis dalla formidabile KeyFilms, giovane e sorprendente casa di distribuzione dalla quale oramai difficilmente potremmo fare a meno. Questo (bellissimo, diciamolo subito!) film segna l'esordio alla regia del trentenne svedese Lukas Moodysson, che un tempo fu poeta e che del poeta ha conservato la leggerezza, la classe e la delicatezza del tocco, imponendo così a questa esile trama un incedere sobrio e misurato, lontano anni luce dalla volgarità o dai codici stilistici del cinema adolescienziale, forse il più temibile tranello in cui era facile cadere. Ciò che più di ogni altra cosa rimane quando le luci si riaccendono sono soprattutto due indimenticabili personaggi femminili, caratterizzati magistralmente e magnificamente interpretati dalle sorprendenti Rebecca Liljberg (Agnes) e Alexandra Dahlstrom (Elin). Modysson sembra dapprima volerle scrutare da lontano, lasciando quasi che le cose accadano da loro ma improvvisamente vediamo i volti ingrandirsi sullo schermo con zoomate repentine e inattese, quasi a voler mettere in evidenza quale sia il reale oggetto del film, ovvero l'evolversi dei sommovimenti interiori delle due protagoniste, attorniate da uno stuolo di personaggi volutamente scoloriti e vuoti, dai quali le due ragazze prenderanno a poco a poco le distanze. Buona parte dell'azione si svolge in interni, negli interni di quegli appartamenti provinciali e piccoloborghesi dai quali Moodysson si dice da sempre attratto e ossessionato, pervaso dalla curiosità nei confronti dei personaggi che li popolano e dalle storie che vi si snodano all'interno. Le camera di Agnes è fragile rifugio dal mondo esterno e dalla sofferenza e le sue mura sono valicate spesso dalle incursioni dei genitori, presenze estranee e spesso poco discrete. Nella casa di Elin non ci sono specchi, si consumano litigi tra sorelle, mentre la madre affoga nel torpore televisivo e nella stanchezza di un lavoro notturno. Ancora noia, incomprensione, comunicazioni impossibili. Viviamo la lenta, sofferta, difficile presa di coscienza della propria sessualità da parte di Elin attraverso la stanchezza del suo rapporto con un coetaneo innamorato di lei, attraverso l'allontanamento dalle sue instabili certezze e i silenzi che irrompono tra lei e le persone che la circondano. La tensione accumulata nello svolgersi degli avvenimenti cresce a dismisura nel suo implodere in uno spazio chiuso (il bagno della scuola) per poi esploderne al di fuori in una sequenza bellissima che trascina con sé il dolce sapore della rivolta. Moodysson è riuscito magistralmente a filmare tutta la purezza e l'innocenza di un rapporto di coppia "non convenzionale" tra due personaggi sofferti e sofferenti, in lotta contro i confini di una sessualità "imposta", che trova la propria roccaforte nella "merdosissima Amal" ("se tu vivessi a Stoccolma scommetto che potresti avere tutte le ragazze che vuoi"), fredda prigione nell'inferno della morale borghese dominante.Una piccola annotazione sul titolo (negli USA vergognosamente censurato e sostituito con il più rassicurante "show me love"): Fuckin Amal= Fucking 'em all?

domenica, gennaio 21

Nuovi Appuntamenti

Bentornati a tutti...........

ecco i nostri nuovi appuntamenrti.........

1) Tutti i martedi coma al solito ritorneremo a far presenza dalle 11 alle 13 nella'Aula b di scienze Politiche

2) tutti i mercoledi facciamo teatro con la compagnia del "teatro delle rose" in Via Barontini 2 dalle 18.00 alle 20.00

3)Cineforum a Marzo!

mercoledì, gennaio 10

sito nazionale di amnesty international