martedì, novembre 21

"Ti do i miei occhi"

"Ti do i miei occhi" ore 19.30 Piazza Scaravilli Aula 3











Pilar ? una giovane che nel cuore della notte scappa dalla sua casa con suo figlio Juan di nascosto, con una valigia semi vuota.
Corre lontano dalla violenza di Antonio, un marito manesco e possessivo, cattivo, violento e pur innamorato. Si rifugia con poche cose dalla sorella cercando un equilibrio e soprattutto la forza per allontanarsi dalla sua vita matrimoniale che ormai ? diventata un inferno.
Pilar, grazie alla sorella, trova un lavoro in un museo, fa nuove amicizie, ritrova un briciolo di speranza. Ma Antonio ? in agguato, Antonio e la sua persuasione non lasceranno scappare Pilar. Serve a poco il gruppo di sostegno al quale Antonio partecipa per calmare la sua rabbia, il suo istinto, le botte, la violenza contro Pilar ritorneranno insieme alle umiliazioni e alle mortificazioni, ferite non solo fisiche ma indelebili segni nell'anima.
Un film sulla violenza nascosta nelle mura domestiche, una pellicola densa di pathos e di rabbia e di solitudine perché chi subisce la violenza domestica per mano di un marito violento ? una donna sola che ha perso la strada, che non sa pi? chi ? - nella pellicola il senso di smarrimento della protagonista ? ben evidenziato - ed ? una persona che vive divisa in due. Da una parte il desiderio di veder cambiare il proprio uomo, dall'altra la consapevolezza che la propria personalit? ? subordinata alla forza fisica e psicologica del compagno.

"Ti do i miei occhi" inoltre afferra con decisione il punto di vista dell'uomo che commette un atto di sopruso, fisico e morale, nei confronti della donna. Antonio, un interprete dalla fisicit? asciutta e possente, una massa corporea imponente, uno sguardo lacerato dalla propria rabbia inespressa o vulcanica, cerca di capire la deriva delle proprie emozioni, tenta la strada della psicologia attraverso il sostegno di un gruppo di aiuto. Ma la rabbia, la paura si manifestano nell'estasi della possessione maniacale della propria moglie, oggetto ad uso e consumo dei suoi deliri di gelosia e dolore. Un uomo che picchia e che sfoga su una donna le proprie lacerazioni difficilmente cambier?, probabilmente allenter? la presa, lascer? spazio alla propria vittima, ma costruir? intorno ad essa un recinto "virtuale" da non valicare.
Il bel film di Iciar Bollain racconta la violenza senza mai mostrarcela - se non per una scena forte, un episodio che rimetter? in gioco la protagonista - lo spettatore la vive attraverso i tremori, lo sguardo basso, i silenzi e le paure di Pilar, brava interprete che, come afferma la regista stessa, "? capace di sembrare sconvolta o assolutamente bellissima, con uno splendore che le viene dall'interno".

Curiosit?:
"Ti do i miei occhi" ha partecipato alla selezione ufficiale del 51° Festival Internazionale del Cinema di San Sebastian 2003 ed ha vinto 7 premi Goya nel 2004.